sabato 18 agosto 2012

Circa i peccati e le tre censure ecclesiastiche.



La Chiesa è Madre, e ha il dovere di educare nella fede e nell’amore in Dio per aiutare tutti a conseguire la Salvezza Eterna dell’Anima, i Sacramenti istituiti da Cristo stesso e depositati nella Chiesa, sono in ordine a tale scopo.


Quindi, la Chiesa nella sua Eterna Sapienza stabilisce che per ricevere la Santissima Eucaristia o Comunione bisogna essere in grazia di Dio, cioè non avere commesso peccati gravi o mortali dopo l’ultima confessione ben fatta.

Normalmente il buon cristiano si confessa ogni mese. Ma certamente una volta all’anno.


Dal Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC)

CCC 1458 Sebbene non sia strettamente necessaria, la confessione delle colpe quotidiane (peccati veniali) è tuttavia vivamente raccomandata dalla Chiesa. In effetti, la confessione regolare dei peccati veniali ci aiuta a formare la nostra coscienza, a lottare contro le cattive inclinazioni, a lasciarci guarire da Cristo, a progredire nella vita dello Spirito. Ricevendo più frequentemente, attraverso questo sacramento, il dono della misericordia del Padre, siamo spinti ad essere misericordiosi come lui.



Quali sono i peccato gravi/mortali?

Cosa è il peccato:

CCC 1849 Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. E' stato definito "una parola, un atto o un desiderio contrari alla legge eterna" [Sant'Agostino, Contra Faustum manichaeum, 22: PL 42, 418; San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I-II, 71, 6].

CCC 1850 Il peccato è un'offesa a Dio: "Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto" ( Sal 51,6 ). Il peccato si erge contro l'amore di Dio per noi e allontana da esso i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare "come Dio" ( Gen 3,5 ), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è "amore di sé fino al disprezzo di Dio" [Sant'Agostino, De civitate Dei, 14, 28]. Per tale orgogliosa esaltazione di sé, il peccato è diametralmente opposto all'obbedienza di Gesù, che realizza la salvezza [Cf Fil 2,6-9 ].

CCC 1851 E' proprio nella Passione, in cui la misericordia di Cristo lo vincerà, che il peccato manifesta in sommo grado la sua violenza e la sua molteplicità: incredulità, odio omicida, rifiuto e scherno da parte dei capi e del popolo, vigliaccheria di Pilato e crudeltà dei soldati, tradimento di Giuda tanto pesante per Gesù, rinnegamento di Pietro, abbandono dei discepoli. Tuttavia, proprio nell'ora delle tenebre e del Principe di questo mondo, [Cf Gv 14,30 ] il sacrificio di Cristo diventa segretamente la sorgente dalla quale sgorgherà inesauribilmente il perdono dei nostri peccati.

Una breve distinzione tratta dal Compendio (CCCC) circa il peccato mortale ed il peccato veniale:

CCCC 395. Quando si commette il peccato mortale?

CCC 1855-1861; 1874

Si commette il peccato mortale quando ci sono nel contempo materia grave, piena consapevolezza e deliberato consenso. Questo peccato distrugge in noi la carità, ci priva della grazia santificante, ci conduce alla morte eterna dell'inferno se non ci si pente. Viene perdonato in via ordinaria mediante i Sacramenti del Battesimo e della Penitenza o Riconciliazione.

CCCC 396. Quando si commette il peccato veniale?

CCC 1862-1864; 1875

Il peccato veniale, che si differenzia essenzialmente dal peccato mortale, si commette quando si ha materia leggera, oppure anche grave, ma senza piena consapevolezza o totale consenso. Esso non rompe l'alleanza con Dio, ma indebolisce la carità; manifesta un affetto disordinato per i beni creati; ostacola i progressi dell'anima nell'esercizio delle virtù e nella pratica del bene morale; merita pene purificatorie temporali.

Venendo ai peccati mortali in modo più specifico

Tenendo conto di quanto detto, possiamo affermare che si commette un peccato mortale quando si infrangono (alle condizioni precedentemente esposte nel Compendio) i Dieci Comandamenti:

1. Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che Me

2. Non nominare il Nome di Dio invano

3. Ricordati di santificare le feste

4. Onora il padre e la madre

5. Non uccidere

6. Non commettere atti impuri

7. Non rubare

8. Non dire falsa testimonianza

9. Non desiderare la donna d’altri

10. Non desiderare la roba d’altri


Si veda sul Catechismo della Chiesa Cattolica con precisione i vari tipi di azioni che costituiscono, se realizzate con piena avvertenza e deliberato consenso, peccato grave.

Se volessimo fare un elenco non esaustivo potremmo dire che sono peccati gravi/mortali i seguenti atti: 

Idolatria, magia, stregoneria, occultismo, ateismo, astrologia, avversione e persecuzione e diffamazione verso la Chiesa Cattolica (questi puniti con la scomunica latae sententiae), spergiurare su Dio, omicidio, suicidio assistito, eutanasia, suicidio, aborto (questo punito con la scomunica latae sententiae), violenza sessuale sui minori, e cultura pedofila in genere, atti sessuali fuori dal Matrimonio Cattolico, convivenzamore uxorio, atti sessuali disordinati all’interno del Matrimonio Cattolico, adulterio, contraccezione, prostituzione, atti omosessuali, visione e detenzione di materiale pornografico, masturbazione, furto (tale peccato viene assolto solo con la restituzione del mal tolto), diffamazione, odio, mancanza di perdono, bugia dannosa, calunnia, riduzione in schiavitù.

***

Circa il dare la Santissima Eucaristia a coloro che dopo la separazione o il divorzio dal Matrimonio Cattolico, convivono more uxorio con un altro partner (anche se risposati civilmente).

La Chiesa è Madre e ha il dovere di educare nella fede, pur avendo a cuore questi fratelli che vivono la lacerante sofferenza dell’essere vittime di un matrimonio fallito. Questi nostri fratelli e sorelle fanno parte della Chiesa, e sono invitati a ritrovare il loro rapporto, attraverso la preghiera con il Signore e a partecipare alla Santa Messa, ma il viverestabilmente e irremovibilmente nello stato di convivenza more uxorio non da loro la possibilità di ricevere l’Assoluzione Sacramentane (perché impenitenti) e quindi nel ricevere la Comunione a meno che o decidono di separarsi o si impegnano davanti a Dio a cambiare il loro stato di convivenza (si sforzano a vivere come fratello e sorella).

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Le tre censure ecclesiastiche: la scomunica, l'interdetto e lasospensione a divinis


La scomunica è una delle tre censure ecclesiastiche previste dal diritto canonico: La scomunica può essere inflitta solo ad una persona fisica, laica od ecclesiastica, non ad enti e confraternite, e cessa con l'assoluzione che può e deve essere data (con le dovute licenze) non appena lo scomunicato si pente sinceramente della colpa commessa. Le altre censure sonol'interdetto e la sospensione a divinis (quest'ultima può essere inflitta solo ai sacerdoti).


Scomunica latae sententiae è una pena gravissima e la Chiesa vi ricorre come estremo tentativo per riportare un fedele sulla retta via.


Le scomuniche si definiscono latae sententiae se scaturiscono da un comportamento delittuoso in quanto tale e non è necessario che vengano esplicitamente comminate da un ente ecclesiastico: chi compie un certo atto si trova ad essere scomunicato ipso facto. Si definiscono invece ferendae sententiae se non sono automatiche, ma devono essere inflitte da un organismo ecclesiale.


Esistono anche le scomuniche "riservate": infatti in genere una scomunica può essere tolta dal Sacerdote durante una normale confessione; se però la scomunica è riservata al vescovo, può essere tolta solo da un vescovo o da un suo delegato; se è riservata alla Santa Sede, può essere tolta sempre da un Sacerdote ma solo quando questo sia ricorso in via riservata e assolutamente anonima al competente Ufficio della Curia Romana, cioè la Penitenzieria Apostolica, la quale in tempi rapidissimi deciderà circa l'Assoluzione e la Penitenza. Naturalmente le scomuniche "riservate" sono quelle associate ai delitti più gravi.

Le scomuniche sono disciplinate dal Codice di diritto canonico ai canoni 1331 e 1364-1398.


I. SCOMUNICHE latae sententiae riservate alla Santa Sede

Viene scomunicato ipso facto e deve ricorrere alla Santa Sede:

1. Chiunque profana le specie consacrate (ostie) dell'Eucaristia, oppure le asporta dalla riserva eucaristica o le conserva a scopo sacrilego (can. 1367).

2. Chiunque usa violenza fisica contro il Santo Padre, il Papa (can. 1370 §1).

3. Il Sacerdote che in confessione assolve il proprio complice nel peccato contro il sesto dei dieci comandamenti, cioè assolve la persona con cui egli stesso ha avuto rapporti sessuali (can. 1378). Questa assoluzione, inoltre, è anche invalida (can. 977).

4. Il Vescovo che consacra un altro Vescovo senza mandato pontificio (can. 1382)

5. Il Sacerdote che viola direttamente il sigillo sacramentale della Confessione, cioè rende pubblica l'identità di un fedele e i suoi peccati (can. 1388)


II. SCOMUNICHE latae sententiae non riservate alla Santa Sede.

Viene scomunicato ipso facto:

1. Chi ricorre all'aborto ottenendo l'effetto voluto e chi procura tale aborto e chi ne è complice (es. chi incoraggia e chi accompagna all’ospedale) (can. 1398); attualmente questascomunica è stata riservata al vescovo, il quale può decidere se e quali sacerdoti hanno l'autorizzazione per rimettere tale scomunica.

2. Chi si macchia del delitto di Apostasia, Eresia e Scisma (can. 1364 §1).

3. Anche la Simonia o altri accordi condizionanti l'elezione del papa nel conclave, come stabilito dalla Costituzione Apostolica Universi dominici gregis, fanno incorrere nella scomunica latae sententiae.



III. L'INTERDETTO è una punizione rivolta ad un singolo individuo. È come una scomunica in quanto la persona non può ricevere i Sacramenti e partecipare al culto pubblico se è Diacono. Il laico o il Dicono interdetto non potrà mai più accedere al Sacramento dell’Ordine (o del secondo grado dell’Ordine, se è Dicono).

Sono quindi interdetti chi:

Ø Fa violenza fisica contro un vescovo.

Ø Tenta di presiedere o concelebrare una Santa Messa, essendo un diacono o un laico.

Ø Ascolta e/o assolve le Confessioni, essendo un diacono o un laico.

Ø Accusa falsamente un Sacerdote di incitare il penitente contro il sesto comandamento durante la Confessione.

Ø Tentare di sposarsi avendo fatto voto di castità perpetua.


IV. LA SOSPENSIONE è un provvedimento disciplinare gravissimo della Chiesa Cattolica. Tale provvedimento, è rivolto verso un ecclesiastico che va in modo assoluto, certo e grave contro la Fede e la Morale. Il Sacerdote è quindi sospeso "a divinis" e ridotto allo stato laicale. Per lo stesso è proibito di esercitare il suo ufficio sacerdotale e celebrare i sacramenti. 

Accade quando:

Ø C’è violenza fisica contro un Vescovo da parte di un Sacerdote (can. 1370).

Ø Quando il Sacerdote con i suoi atti va contro la Fede della Chiesa Cattolica in modo da nuocere e diffamare la Chiesa Cattolica Stessa.

Ø C’è attentato al matrimonio, anche solo civilmente, da parte di un Sacerdote (can. 1394 §1).

Ø Il Sacerdote abbia commesso altri delitti contro il sesto precetto del Decalogo. (can. 1395).

***
L’APOSTASIA

Si tratta di una totale negazione della fede: è il caso di chi nega Cristo dopo averlo conosciuto. Chi aderisce a credenze Magiche come la stessa Magia la Cartomanzia (lettura delle carte), l’Astrologia (lettura degli oroscopi) e tutte le pratiche Esoteriche; e si converte ad altre fedi religiose es.: la Massoneria, i Rosacroce, l’Islam, le Chiese cristiane protestanti e o separate dalla Chiesa Cattolica, Testimoni di Geova, I Mormoni, Scientology, Religioni e filosofie Orientali (induismo, buddismo), Credenze Occulte Diaboliche Idolatriche ecc.

Ma è anche il caso di chi, cresciuto all’interno della Chiesa Cattolica, non abbia mai accettato né Cristo nella propria vita né la fede Cattolica nella sua interezza contestando o perseguitando la Chiesa Cattolica pubblicamente anche se abbia comunque compreso il Vangelo e anche se sia rimasto formalmente nella Chiesa Cattolica stessa (Apostasia silenziosa). 

L’ERESIA

A differenza dell’apostasia, l’eresia è una negazione parzialedelle Verità Fede. E’ il caso di chi accoglie la rivelazione biblica solo in quelle parti che gli piacciono, riservandosi di escludere quelle spiacevoli o non conformi alle sue aspettative.


LO SCISMA

Il termine, (dal greco schìsma: lacerazione, divisione) designa la formale separazione dalla Chiesa di un gruppo di fedeli originata da dissensi di carattere disciplinare, ma non necessariamente su verità di fede (elemento, questo, che distingue lo scisma dall'eresia).


SIMONIA

Il termine viene utilizzato per definire l'acquisizione di beni spirituali in cambio di denaro, e deriva dal nome di Simon Mago, taumaturgo samaritano convertito al cristianesimo, che propose a San Pietro di vendergli il potere di conferirgli i doni dello Spirito Santo.

Un atto simoniaco è per esempio il mercimonio delle Reliquie dei Santi.

fonte: Maranathà

1 commento:

  1. quindi lefevre è stato giustamente scomunicato secondo il canone 1382 !!

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