mercoledì 9 marzo 2011

Attende, Domine



Attende, Domine

Fonti: Liber Cantualis, p.71; adattamento italiano LD 588
Uso: ingresso
Forma musicale: inno e ritornello


Testo
Rit. Attende, Domine, et miserere,
quia peccavimus tibi.
1. Ad te, Rex summe, omnium Redemptor,
oculos nostros sublevamus flentes:
exaudi, Christe, supplicantum preces.
2. Dextera Patris, lapis angularis,
via salutis, janua caelestis,
ablue nostri maculas delicti.
3. Rogamus, Deus, tuam majestatem:
auribus sacris gemitus exaudi:
crimina nostra placidus indulge.
4. Tibi fatemur crimina admissa:
contrito corde pandimus occulta:
tua, Redemptor, pietas ignoscat.
5. Innocens captus, nec repugnans ductus,
testibus falsis pro impiis damnatus:
quos redemisti, tu conserva, Christe.

(Adattamento italiano)
Rit. A noi, tuo popolo, che a te ritorna,
dona la pace, Signore.
1. A te, Signore, che ci hai redento,
i nostri occhi solleviamo in pianto;
ascolta, o Cristo, l’umile lamento.
2. Figlio di Dio, capo della Chiesa,
tu sei la via, sei la porta al cielo,
con il tuo sangue lava i nostri cuori.
3. Tu sei grandezza, assoluto amore;
noi siamo terra che tu hai plasmato:
in noi ricrea la tua somiglianza.
4. Ti confessiamo d’essere infedeli,
ma il nostro cuore s’apre a te sincero;
tu, Redentore, guardalo e perdona.
5. Ti sei vestito del peccato nostro,
ti sei offerto come puro Agnello:
ci hai redenti, non lasciarci, o Cristo.
Il testo
Il testo latino, come l’adattamento in lingua italiana, fa riferimento al salmo 50 (Miserere) che sottolinea il carattere penitenziale del tempo di Quaresima. Allo stesso tempo, però, la supplica non è solo rivolta al Dio Padre ma anche a Cristo Redentore, colui che, in virtù del suo farsi carico dei nostri peccati, affronta e vince la morte facendo di noi un popolo di redenti. Il testo è composto in terzine di endecasillabi con rima AAB.
La musica
La melodia è nel V modo, quello che per noi oggi è diventato la scala maggiore. L'estensione è quella di una ottava, ideale per essere cantata da un’assemblea media. Il ritmo è sillabico, cioè strutturato sulla metrica del testo. Evitare quindi anche in italiano di strutturarlo in cellule ritmiche ma farsi guidare proprio dal fluire delle parole: un declamato collettivo.
Nel Repertorio nazionale di recente pubblicazione il canto viene riportato nella tonalità di re maggiore ma potrebbe essere eseguito anche un tono più basso (tonalità di do maggiore).
Quando e come utilizzarlo L'utilizzo migliore è la forma responsoriale con il ritornello affidato all'assemblea. In sede di studio o di insegnamento ad una assemblea media, curare soprattutto la seconda parte del ritornello (quia peccavimus), perché la melodia presenta due salti di quarta nella stessa direzione melodica che possono procurare qualche problema.
La strofa, che consigliamo di affidare ad una voce solista, si presta ad essere “molto cantata”; ma proprio per il carattere del canto, suggerirei di evitare di evidenziare questo aspetto e curare piuttosto una esecuzione di tipo salmodico evitando di enfatizzare il climax della strofa (Exaudi Christe...) già importante di suo. La solennità del canto si sposa bene con un eventuale accompagnamento lineare da eseguirsi con organo.
Per il suo carattere e la sua solennità la destinazione migliore è quella di inno di ingresso nel tempo di Quaresima, in quanto introduce molto bene al “clima” celebrativo del tempo liturgico.
Considerazioni
Si tratta di un canto responsoriale che nel Liber Usualis è inserito in appendice tra i “Canti vari”.
Il canto fa parte del repertorio gregoriano ed era quindi in uso nel tempo di Quaresima anche prima del Concilio. Per questo è ancora un canto conosciuto anche se poco usato ma, per il suo carattere e la particolare funzionalità, da riproporre e rivalutare.
Può essere eseguito anche nell’adattamento in italiano oppure eseguendo il ritornello in latino con le strofe in italiano: è un canto molto “duttile”. Una buona occasione di incontro e commistione tra vecchio e nuovo. La sapienza compositiva degli autori della tradizione, si può incontrare con la lingua viva del quotidiano, generando così un repertorio particolare che fa incontrare un genere musicale antico con un linguaggio celebrativo accessibile a tutti.
In questa particolare situazione il testo italiano sposa bene la melodia originale senza forzature e su questo aspetto si dovrà soffermare l'attenzione: una corretta e rispettosa esecuzione dovrà comunque mantenere la giusta naturalezza di esecuzione.
Silvio Catalini
Direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Camerino

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