domenica 26 maggio 2013

L’Eucarestia: diritto o dono?



L’Eucarestia: diritto o dono?

Intervista con S.E. mons. Raymond L. Burke

a cura di Thomas J. McKenna

S.E. mons. Raymond L. Burke, finora arcivescovo di Saint Louis, è stato chiamato lo scorso giugno in Vaticano dal Santo Padre per dirigere il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Affrontiamo con lui il fondamentale tema del rispetto della Santa Eucaristia e degli aspetti pastorali del can. 915 del C.I.C. 

Eccellenza, sembra che oggi prevalga una visione lassista nei riguardi della ricezione dell’Eucaristia. Perché? Crede poi che questo influenzi i fedeli nel modo di vivere come cattolici?

Una delle ragioni per cui credo che questo lassismo sia andato sviluppandosi è l’insufficiente enfasi nel­la devozione eucaristica: in modo speciale median­te il culto al Santissimo con le processioni; con le be­nedizioni del Santissimo; con tempi più lunghi per l’adorazione solenne e con la devozione delle Qua­ranta Ore.

Senza devozione al Santissimo Sacramento la gente perde rapidamente la fede eucaristica. Sappia­mo che c’è una percentuale elevata di cattolici che non crede che sotto le specie eucaristiche ci siano il cor­po e il sangue di Cristo. Sappiamo inoltre esserci un’al­larmante percentuale di cattolici che non partecipa­no alla Messa domenicale.

E' tempo di 8XMille.


da documentazione.info, 18/04/13

E’ cominciata la campagna dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, un tema che è spesso oggetto di discussione. Cerchiamo di fare un po’ di ordine sull’argomento offrendo alcuni numeri e dati.

Ogni cittadino, tutti gli anni, è chiamato a scegliere a chi va destinato l’8×1000 del gettito complessivo dell’Irpef: allo Stato, alla Chiesa Cattolica o ad altre istituzioni religiose. Secondo le informazioni fornite dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato, il 43,5 per cento dei contribuenti ha effettuato la scelta relativa alla destinazione dell’otto per mille, di questi l’85% ha scelto la Chiesa Cattolica. Stando ai dati del 2008 i contribuenti in italia sono circa 40 milioni. Ciò significa che sono circa15 milioni gli italiani che hanno espresso la loro preferenza di destinare l’8×1000 in maggiornaza alla Chiesa cattolica. Qualsiasi sondaggio non avrebbe cifre così rappresentative.

Sul sito www.8×1000.it la Chiesa Cattolica pubblica periodicamente il rendiconto che distribuisce anche a tutte le redazioni dei media. L’uso dell’8×1000 è descritto nel dettaglio sul sito www.chiediloaloro.it dove si può vedere come vengono utilizzati i proventi sul territorio. I dati sono aggiornati all’aprile del 2012.

Quant’è l’8×1000 alla Chiesa

lunedì 20 maggio 2013

Merci aux Veilleurs!



"Nous sommes les Veilleurs. Nous venons en paix défendre le droit des enfants à grandir dans l'amour complémentaire d'un père et d'une mère."


"Noi siamo coloro che vegliano. Veniamo in pace per difendere il diritto dei bambini di crescere nell'amore complementare di un padre e una madre."



Mons. Paglia: L'unione tra uomo e donna regola il rapporto tra le generazioni: è il solo matrimonio.

Il matrimonio è l’istituzione preposta a regolare il rapporto fra le generazioni , ed è fondata quindi sulla differenza fertile fra i due contraenti, la donna e l’uomo. Cioè sulla relazione generatrice fra due categorie di individui non equivalenti e non intercambiabili: le donne e gli uomini. Dall’unione matrimoniale ha origine una nuova rete parentale, fondata sulla sfera giuridica che nasce dai legami naturali tra ascendenti e discendenti.. 

Mi permetto di entrare nelle riflessioni proposte da Chiara Saraceno in merito al matrimonio («Famiglie arcobaleno tra diritti e doveri») esposte ieri sulla Repubblica. L’intero discorso di Saraceno, anche se non ricorre apertamente a questa formulazione, mi pare si fondi sull’idea che il matrimonio e la filiazione siano dei 'diritti', a cui devono accedere tutti: il matrimonio e la filiazione per gli omosessuali, quindi costituirebbe solamente un allargamento dei diritti a una minoranza sfavorita.

Per fare questo, deve ridurre il matrimonio – o, meglio, come la sociologa dice – il matrimonio oggi, alla «scelta libera di due persone di mettere in atto una vita in comune, basata sulla solidarietà reciproca e sull’affetto». Quello che così si definisce è senza dubbio un legame positivo fra le persone, ma il matrimonio è un’altra cosa. Il matrimonio, infatti, è l’istituzione preposta a regolare il rapporto fra le generazioni , ed è fondata quindi sulla differenza fertile fra i due contraenti, la donna e l’uomo. Cioè sulla relazione generatrice fra due categorie di individui non equivalenti e non intercambiabili: le donne e gli uomini. Dall’unione matrimoniale ha origine una nuova rete parentale, fondata sulla sfera giuridica che nasce dai legami naturali tra ascendenti e discendenti, come ha sottolineato Claude Levi-Strauss a Tokyo nel 1986: «I legami biologici forniscono il modello sul quale sono costruiti i legami di parentela».

È davvero così saggio cancellare tutto questo?

domenica 19 maggio 2013

Il Vangelo della vita nella vita moderna.

Il Vangelo della vita nella vita moderna.
Roma, Universitá Pontificia Regina Apostolorum, 11 Maggio 2013
Relazione del Cardinale Carlo Caffarra.




1. Vorrei iniziare col dire molto semplicemente quale è il nucleo essenziale del Vangelo della vita. Mi servo di un testo di Giovanni Paolo II. "Quale valore deve avere l’uomo davanti agli occhi del creatore, se ha meritato di avere un tanto nobile e grande redentore, se Dio ha dato il suo Figlio, affinché egli, l’uomo, non muoia ma abbia la vita eterna? In realtà, quel profondo stupore riguardo al valore e alla dignità dell’uomo si chiama evangelo, cioè la buona novella. Si chiama anche cristianesimo". [Lett. Enc. Redemptor hominis 10; EE 8, 28-29].
Il Vangelo della vita è la bella notizia che Dio si prende cura di ogni uomo. E questa è la dimensione oggettiva, il suo contenuto espresso fin dalle prime professioni di fede nella formula: "per noi" [pro nobis – υπερ εμώυ]. Accolta dall’uomo, ritenuta mediante la fede assolutamente vera, quella bella notizia produce nella coscienza dell’uomo non solo lode a Dio piena di gratitudine, ma anche un "profondo stupore riguardo al valore e alla dignità dell’uomo". E’ questa la dimensione soggettiva del Vangelo della vita, il suo contenuto propriamente antropologico.

venerdì 17 maggio 2013

"Speciale Marcia per la Vita 2013"

Ecco una carrellata di interviste a cura di Giulia Tanel pubblicate nel sito di Corrispondenza Romana nello "Speciale Marcia per la Vita 2013"
Buona Visione! 


















lunedì 13 maggio 2013

Un successo la terza edizione della Marcia per la Vita.

Difendere la vita è difendere la vita, ma è anche fare un’operazione culturale alternativa alla cultura attuale: ricominciare a parlare di un ordine e non solo di autodeterminazione.
(Mons. G. Crepaldi)

La Marcia per la Vita è iniziata al Colosseo con i saluti dei numerosi rappresentanti di movimenti pro-life giunti da tutto il mondo, tra i quali Jeanne Monahan, presidente della March for Life di Washington, Lila Rose, considerata dall’organizzazione abortista Planned Parenthood come la nemica numero uno, Geoffrey Strickland, di Priest for Life, il dottor Xavier Dor, medico condannato 15 volte in Francia per aver lottato contro l’aborto, Blondine Serieyx, rappresentante della Manif pour tous francese, Antony Burkhard, rappresentante di Droit de naitre, altra associazione francese impegnata nella difesa della vita e Federica Iannace Swift, dell’irlandese Youth Defence .

"La nostra Marcia è quella di un popolo della vita che, difendendo la vita, vuole infondere nuova vita in una società che si decompone e muore“, ha detto Virginia Coda Nunziante, portavoce dell’evento, nel suo discorso di apertura. Ha parlato anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha denunciato la “strage degli innocenti” che si consuma con l’aborto. Il primo cittadino ha seguito il corteo fino a Piazza Venezia. Ha percorso invece tutto il tragitto della Marcia, dal Colosseo a Castel Sant’Angelo, Sua Emin. il card. Raymond Leo Burke, il quale, nell’adorazione eucaristica tenutasi alla vigilia, ha definito la manifestazione “espressione di fede cattolica e atto di servizio alla società in cui viviamo e al suo bene comune“.

La Marcia si è svolta in un clima pacifico e festoso, in un tripudio di bandiere, di slogan e di cartelli grandi e piccoli inneggianti alla vita e contro la legislazione abortista vigente in Italia e altri Paesi del mondo. Tantissimi i giovani e le famiglie con bambini, a testimoniare che non di battaglia di retroguardia si tratta, ma di lotta per un avvenire e una società più giusti.
Foltissimo il numero dei religiosi presenti, tra i quali l’Istituto del Verbo Incarnato, i Francescani dell’Immacolata e gli Orionini, questi ultimi guidati dal loro superiore generale don Flavio Peloso.


La manifestazione si è conclusa in piazza san Pietro, dove il Papa, che già aveva salutato la Marcia per la Vita nel suo Regina Coeli, è sceso tra la folla incontrando i partecipanti.




Roma, 12 maggio 2013


fonte: www.marciaperlavita.it