mercoledì 21 gennaio 2015

I figli sono una benedizione e un dono, non una medaglia




Devo dire che sono nauseanti le discussioni tra cristiani che dibattono e si dividono in fazioni su questioni che peraltro non sono così complicate come si vogliono far diventare.
Nel merito della questione, ovvero ciò che ha detto il Papa riguardo al numero dei figli dei cristiani e alla paternità responsabile, non c’è bisogno di interpretare nulla, soprattutto non c’è bisogno di dividersi.
A me pare che ciascuno interpreti le parole del Papa per poter dimostrare che la propria tesi è quella corretta rispetto alle altre.
Ebbene, in realtà non ci dovremmo preoccupare di queste cose ma di fare la volontà del Signore. Che è diversa per ognuno. Ognuno infatti ha la propria vocazione generale (religiosa o matrimoniale) e la propria vocazione particolare. Ognuno ha la propria chiamata e la propria storia nella quale Dio agisce se lo si ascolta e lo si lascia agire. Ognuno ha la propria strada per la propria santificazione.
E’ chiaro che bisogna essere aperti alla vita ma è altrettanto vero che tale apertura deve essere accompagnata da un discernimento alla luce del proprio cammino di fede, che ripeto è un cammino personale non soggetto ad alcuna regola fissa e prestabilita.
Non ci sono dogmi sul numero di figli esatto o perfetto.
Soprattutto i figli non sono un merito o una medaglia da esporre, non sono una targa che ci identifica automaticamente come cristiani. I figli sono un dono, una benedizione, un impegno, una responsabilità.

martedì 20 gennaio 2015

Little Boy: dal 27 febbraio nei cinema.

Se credi smuovi anche le montagne...



Il 27 febbraio uscirà negli Stati Uniti Little Boy, un film diretto da Alejandro Monteverde, il regista di Bella, e prodotto da Open Roadse Metanoia Films, alla quale partecipa anche Eduardo Verástegui. Hanno preso parte alla produzione anche Roma Downey e Mark Burnett, i produttori della serie La Bibbia e del film Figlio di Dio.
Il film, con sceneggiatura di Monteverde e Pepe Portillo, racconta la storia di un bambino di sette anni, Pepper Flynt Busbee (interpretato da Jakob Salvati), che ha un rapporto molto speciale con suo padre (interpretato da Michael Rapaport, di Prison Break oFriends): è il suo eroe, la persona a cui vorrebbe assomigliare, e insieme inventano e vivono avventure meravigliose che li portano a situazioni estreme, dalle quali escono sempre con una fiducia assoluta nella loro capacità di risolverle. “Credi che posso/puoi riuscirci?”, chiede sempre il padre al bambino (sotto si può vedere il trailer). “Sì credo che puoi/posso riuscirci!”, risponde.
Quando gli Stati Uniti entrano nella II Guerra Mondiale, però, il padre di Pepper viene richiamato e deve lasciare la casa. Per il bambino è un trauma, fino a che scopre che, con la fede che gli ha insegnato il padre (e nella quale “non può esserci neanche un pizzico di dubbio”, gli dice il suo parroco nel trailer), può muovere montagne, come promette Gesù Cristo nel Vangelo. Da quel momento cercherà di utilizzare il suo potere perché la guerra finisca e la famiglia possa riunirsi di nuovo a casa.

In Little Boy interviene come attore (anche come produttore e uno degli ideatori) Eduardo Verástegui, che interpreta padre Crispín: è “un personaggio di sostegno”, spiega l'attore, ma è “molto importante e ci inseriamo il tratto messicano, è quello che apporta questo sacerdote”.

Completano il cast attori abituali di Hollywood come Emily Watson (due volte nominata agli Oscar), Kevin James (protagonista del divertente ballo di Hitch con Will Smith, un cattolico senza complessi a Hollywood), Tom Wilkinson (anch'egli due volte candidato all'Oscar), Cary Tagawa (“classico” nei ruoli del giapponese) o il giovane David Henrie (noto per la serie televisivia I maghi di Waverly e compagno di alcune battaglie pro-vita di Verástegui).

“Serve molto coraggio per crescere”, si sente dire il piccolo nell'ultima scena del trailer: “Tuo padre sarebbe molto più che orgoglioso di te”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
Fonte: Aleteia

domenica 18 gennaio 2015

Papa Francesco: Il Relativismo vuole ridefinire la definizione del Matrimonio.

La famiglia è anche minacciata - ha detto ancora Bergoglio - dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell`effimero, una mancanza di apertura alla vita. Il mondo ha bisogno di famiglie buone e forti per superare queste minacce!

PAPA A FAMIGLIE: ANDATE OLTRE, AIUTATE IL PROSSIMO 

Papa Francesco ha invitato le famiglie filippine, incontrate nel palazzo dello sport "Mall of Asia Arena" di Manila, ad andare "oltre i confini" delle loro case e prendersi cura "dei fratelli e delle sorelle più bisognosi" in una società dove, ha sottolineato, "mentre fin troppe persone vivono in estrema povertà, altri vengono catturati dal materialismo e da stili di vita che annullano la vita familiare e le più fondamentali esigenze della morale cristiana". "Dio - ha detto Bergoglio pronunciando il suo discorso in inglese, come tutti i discorsi di questo viaggio asiatico - ci chiama a riconoscere i pericoli che minacciano le nostre famiglie e a proteggerle dal male. I pesi che gravano sulla vita della famiglia oggi sono molti. Qui nelle Filippine, innumerevoli famiglie soffrono ancora le conseguenze dei disastri naturali. La situazione economica ha provocato la frammentazione delle famiglie con l`emigrazione e la ricerca di un impiego, inoltre problemi finanziari assillano molti focolari domestici. Mentre fin troppe persone vivono in estrema povertà - ha proseguito il Papa - altri vengono catturati dal materialismo e da stili di vita che annullano la vita familiare e le più fondamentali esigenze della morale cristiana. 

Il Gender non viene dal nulla

"..Per questo non dobbiamo stupirci se oggi le leggi e i tribunali, sulla base di queste teorie, si spingono a ridefinire arbitrariamente la realtà, palesemente contro l'evidenza. E' questo, per esempio, il caso di una recente sentenza che ha conferito ad un minore ben due madri. E c'è da scommettere che con la scusa della “maggior tutela” dei minori presto ci spingeremo ad avere tre, quattro madri. Chissà poi quante. Giustamente, qualcuno ha parlato a questo proposito di “sentenza creativa”, centrando il nocciolo del problema: l'uomo, invece di accettare la realtà, la vuole inventare: la vuole creare a suo piacimento..."

di Alessandro Benigni (14.01.2015)

Il gender non viene dal nulla ed ha una destinazione ben precisa: questo insieme di teorie affonda le sue radici nel Relativismo, in una tentazione che accompagna la storia del pensiero umano, fin delle origini e ripropone fondamentalmente l'idea dell'oltre-uomo.

Emblematico è stato il caso di Protagora (v sec. a. C.), ma è stato a partire dall’Ottocento che questo veleno ha assunto la sua massima potenza e diffusione. Soprattutto ad opera di Nietzsche, il grande profeta del Relativismo e del Nichilismo che oggi infettano la nostra civiltà.

venerdì 16 gennaio 2015

Cosa succede a Roma?


di Danilo Quinto
Non sono solo le minacce dello Stato Islamico di issare la sua bandiera sulla Basilica di San Pietro, a rendere difficile la vita nella capitale. Anzi, quelle minacce – com’è accaduto negli anni ’70 con il terrorismo – rischiano di “coprire” e di farne dimenticare altre, che non si consumano con le bombe e con i kalashnikov, ma sono altrettanto insidiose, perché anch’esse distruggono il vivere civile.

Mentre il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, consumava una lunga vacanza di Capodanno, a Boston, negli Stati Uniti, si sono verificati tre fatti. Il primo, ha riguardato la corruzione nel settore delle costruzioni, che vede coinvolti funzionari del Comune, imprenditori edili e un funzionario dell’Asl Rm E: 6 arresti in carcere, 16 ai domiciliari e 6 misure di obbligo di firma disposte dal Gip.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, sembra non avere legami diretti con quella denominata “Mafia Capitale” – «vera mafia», secondo i magistrati, perché si basa sulla «capacità di intimidazione ampiamente collaudata nei settori tradizionali delle estorsioni e dell’usura esportando gli stessi metodi, anzi raffinandoli, nei nuovi campi economico-imprenditoriale e della pubblica amministrazione, nei quali più che della violenza o della minaccia, si avvale del richiamo alla fama criminale acquisita» – ma di certo concorre a rendere sempre più chiari i termini del problema.

Benedetto XVI e quella "Lectio" mai pronunciata


Fonte: Aleteia
Una cultura occidentale che, preoccupata della sua laicità e in nome di una “presunta purezza” della ragione, diventi sorda alle verità della fede cristiana rischia di inaridere, sostieneva Papa Benedetto XVI nel discorso che avrebbe dovuto tenere il 17 gennaio 2008 all'inaugurazione dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma e che – a causa delle proteste di un gruppetto di docenti e studenti – venne annullato il 15 di gennaio dello stesso anno.

Fa una certa impressione che proprio in questi giorni il dibattito pubblico, stimolato dai tragici eventi di Parigi, sia di nuovo – a distanza di 7 anni – concentrandosi sui temi della laicità e del ruolo pubblico del discorso religioso.

Nel discorso preparato per l'occasione, il Papa parlava del particolare legame tra fede cristiana e ricerca della verità, come parte integrante della natura e della missione dell'Università, sin dalla sua nascita in epoca medievale. Infatti, la stessa Università “La Sapienza” venne fondata (guarda un po'...) da Papa Bonifacio VIII nel 1303.

domenica 11 gennaio 2015

Fermiamo la cultura dello scarto.



ANDREA TORNIELLI GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Anticipiamo uno stralcio di «Papa Francesco. Questa economia uccide», il libro sul magistero sociale di Bergoglio scritto da Andrea Tornielli, coordinatore di «Vatican Insider», e Giacomo Galeazzi, vaticanista de «La Stampa». Il volume raccoglie e analizza i discorsi, i documenti e gli interventi di Francesco su povertà, immigrazione, giustizia sociale, salvaguardia del creato. E mette a confronto esperti di economia, finanza e dottrina sociale della Chiesa - tra questi il professor Stefano Zamagni e il banchiere Ettore Gotti Tedeschi - raccontando anche le reazioni che certe prese di posizione del Pontefice hanno suscitato. Il libro si conclude con un’intervista che Francesco ha rilasciato agli autori all’inizio di ottobre 2014. 



«Marxista», «comunista» e «pauperista»: le parole di Francesco sulla povertà e sulla giustizia sociale, i suoi frequenti richiami all’attenzione verso i bisognosi, gli hanno attirato critiche e anche accuse talvolta espresse con durezza e sarcasmo. Come vive tutto questo Papa Bergoglio? Perché il tema della povertà è stato così presente nel suo magistero? 


Santità, il capitalismo come lo stiamo vivendo negli ultimi decenni è, secondo lei, un sistema in qualche modo irreversibile? 

«Non saprei come rispondere a questa domanda. Riconosco che la globalizzazione ha aiutato molte persone a sollevarsi dalla povertà, ma ne ha condannate tante altre a morire di fame. È vero che in termini assoluti è cresciuta la ricchezza mondiale, ma sono anche aumentate le disparità e sono sorte nuove povertà. Quello che noto è che questo sistema si mantiene con quella cultura dello scarto, della quale ho già parlato varie volte. C’è una politica, una sociologia, e anche un atteggiamento dello scarto. Quando al centro del sistema non c’è più l’uomo ma il denaro, quando il denaro diventa un idolo, gli uomini e le donne sono ridotti a semplici strumenti di un sistema sociale ed economico caratterizzato, anzi dominato da profondi squilibri. E così si “scarta” quello che non serve a questa logica: è quell’atteggiamento che scarta i bambini e gli anziani, e che ora colpisce anche i giovani.

venerdì 2 gennaio 2015

Una omelia degna di questi terribili tempi.



Il vescovo Monari al Te Deum ha affrontato il tema della famiglia e dell riconoscimento giuridico delle altre forme di convivenza. "Se riteniamo che la famiglia sia il bene della società, - ha detto il vescovo alle Grazie - la strada è quella di favorirla rispetto ad altre convivenze; non per un pregiudizio ideologico o morale, ma per il servizio che la famiglia offre alla società. Se riteniamo invece che la tendenza a impiantare convivenze senza impegni migliori la società perché rende le persone più felici, il loro riconoscimento giuridico avrà un senso. Quale sia la mia opinione è del tutto chiaro da quanto ho detto". 


Brescia. ​
Ci apprestiamo a iniziare un anno nuovo, lasciando alle spalle il 2014 con tutte le tribolazioni e le gioie che ci ha donato. Possiamo sperare in quell’aggettivo ‘nuovo’ che, messo accanto all’anno che inizia, promette qualcosa di inedito e apre quindi uno spazio alla speranza. Questa, per un cristiano, non dovrebbe mai venire meno. Basta tenere presente la benedizione sacerdotale che abbiamo ascoltato come prima lettura: Ti benedica il Signore e ti custodisca… faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia… ti conceda pace. Iniziamo così l’anno accompagnati da una benedizione di Dio, portando su di noi il nome del Signore nostro Dio. Nonostante gli affanni dei maghi e i calcoli degli astrologi, sappiamo in realtà ben poco del futuro, ma sappiamo che la benedizione di Dio non verrà meno. Seguendo l’insegnamento di Geremia, non abbiamo paura dei segni del cielo o delle configurazioni astrali: di queste cose – dice il profeta – hanno paura i pagani; a noi l’amore incondizionato di Dio offre una sorgente di speranza inesauribile.